Ritornare a scrivere

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Da qualche mese non scriveva un racconto.
Qualcosa in lei si era spiegazzato come un aquilone che non era stato portato a volare come promesso; qualcosa si era offeso, si era spaventato.
Battuta d’arresto: quel sorriso inaspettato l’aveva ferita.
Aveva sognato  di camminare per lunghi deserti di pietra, e che era morto un bambino.

E il corpo: aveva preso l’abitudine di stringere le mascelle.
Ogni cosa che faceva, ogni luogo in cui stava, era come avesse una macchia.

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Per ritrovare la strada, se lo ricorda ogni volta – come se fosse la prima volta che accade – occorre accendere candele. Ci vuole la musica.

Occorre ridarsi fiducia. Parecchie ore in solitaria.
Un libro, più di uno.
Una serata al cinema d’essai. Danzare.
Disegnare senza pensarci.

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Eccellente agire senza pensarci, funziona meglio, così.
L’amore, l’amicizia, la scrittura, cucinare una torta.

Pensare meno, restare lievi, per non bloccare la vita a doppia mandata.

Oggi ha scritto una pagina, non è molto, ma la porta si è schiusa.
Il suo daemon è tornato a farsi sentire:
si era solo nascosto,  e rideva di lei.

6 pensieri riguardo “Ritornare a scrivere

  1. Per ritrovare la strada… io ho ripreso a disegnare e a colorare, proprio come scrivi, senza pensarci molto, ascolto musica, tutti i tipi di musica a seconda dei momenti. E poi… quel “ridarsi fiducia”, dovrei ricordarlo più spesso!
    Ciao Patrizia, che bel post! 👌🏽
    Cristina

    Piace a 1 persona

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