Se dentro di lei forze opposte ingaggiano una lite
tale che di giorno o di notte non c’è quiete.
Delle due azioni principali, nè una nè l’altra viene assolta
si rimane a mezz’aria, ostili, come quando si tasta l’acqua dell’oceano con la punta del piede
ma non si trova il coraggio di tuffarsi nell’impresa.
Meglio abbandonarsi nell’inerzia del giorno?
Il riscaldamento sempre acceso, lo schermo abbagliante della tv
gli amati libri, la chiusura al mondo.
Meglio assopirsi, e planare come un cerchio nell’acqua del Sognare.
Una nuova nascita, una breve luce ammiccante,
un piccolo gatto nero riluttante a farsi rinchiudere;
nuovi amici, forse saranno la tribù tanto cercata a cui appartenere.
E’ più vantaggioso alzarsi in piedi, stringere la mano a pugno, sprigionare energia nucleare,
aprire sentieri nell’aria.
Molto belle le tue parole!
E anche la metafora dell’ostacolo interiore è efficacissima. Brava! 🙂
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grazie..sono annotazioni 🙂 anche il tuo blog mi piace ti verrò a trovare
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poche righe ma complesse per costruzione e concetti.
al centro metto una figura come Ophelia per quel “planare come un cerchio nell’acqua del Sognare” e tutt’intorno la lite che toglie la quiete. Anche se c’è un solo punto di domanda e le parole successive possono sembrare la risposta, a me sembra un bilico irrisolto.
“aprire sentieri nell’aria” è bella immagine che simboleggia azione.
ml
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sì, irrisolto 🙂 ma il lavoro per cui il 2 può diventare 1 è d’azione
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