In una cava d’argilla, nel paesaggio surreale prima delle colline, un ragazzo dalla bellezza sovrumana le chiese:
-“chi sei?”.
Lei non lo dimenticò, durò per sempre quel momento. Dura ancora.
Molti anni dopo un altro ragazzo che la vita aveva massacrato fin dalla prima infanzia le accarezzò a lungo i capelli. Scintille tutto intorno.
Una lieve carezza fu tutto. Ancora lo perseguita, quel momento. Non finirà.
Poi, accadde un’altra volta. Un uomo alto e spaventato vide la sua femminilità nascosta dentro un gesto. Si apriva l’aria intorno.
Le disse: “è questo che nascondi”?
Picchi di comprensione dell’altrove, musica delle sfere.
E, nella soffitta, in cambio, i ricordi sbiaditi degli anni di legame con il suo ragazzo Giacomo, quando ancora provava a legarsi con qualcuno dentro i giorni.
Uno per uno passano, infine: mangiare insieme, discutere: in ogni angolo della casa spuntavano velature di noia.
Senso di impotenza nell’impossibilità di usare le ali.
Lei è così: bisognosa di percorrere le strade del cielo, si appesantisce in una stanza con un solo essere umano.
Lasciàtela respirare.
Emana luce.
la memoria ha questo setaccio straordinario e una graduatoria tutta sua.
setaccia e poi accantona in soffitta anni interi (non li dimentica, ma non li privilegia) e tiene invece lì a portata di mano gli istanti, i frammenti di vita già sfarinati di loro, attenta che non svaniscano nella polvere.
ml
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noi stiamo molto attenti ai barbagli di luce, in genere, no? 🙂
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Che meraviglia!
E’ un onore leggerti
Un caro saluto e scusami per la mia momentanea assenza, ma oggi, finalmente, sono riuscita a rimettermi al computer
Adriana
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Grazie cara…anch’io non riesco a stare sul blog come vorrei 🙂
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Carissima, ho appena letto il tuo ultimo scritto…
Questa è vera poesia! Mi ha particolarmente emozionato, con le tue dolcissime parole mi hai preso per mano e mi hai condotto in una melodia incantata, dolcissima
Riporto qui le tue parole”Aspetteremo che la vita faccia il suo corso chiudendo le palpebre, ascoltando la musica facendoci portare con fiducia dal vento del nord che fa gonfiare le vele…”
Io aspetto…
attendo altre tue incantevoli parole!
Un caro saluto
Adriana
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Grazie cara 🙂
facciamoci portare dal vento con fiducia allora
🙂
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ma all’ultimo post (l’amore al tempo delle castagne) non si possono lasciare commenti? peccato 🙂
ml
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ci ho guardato, forse li avevo esclusi per sbaglio, ora si dovrebbe poterlo fare 🙂
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