Per raccogliere le erbe di San Giovanni
la bella donna si è svegliata all’alba
Si è raccolta i neri capelli in una treccia
e a piedi scalzi, sotto la lunga gonna
si è avviata verso il bosco.
Sua madre viveva nella stessa capanna
dove lei abita – sua nonna prima di lei.
Le antiche ricette le hanno tramandato, segreti per guarire
mal d’ossa, febbri, mal d’amore
gli spiriti delle sue antenate la guardano dal cielo:
di lei sono fieri.
Nel bordo della gonna, piegata in due come un cesto
Manuela raccoglie l’iperico.
Seccato e appeso a testa in giù
sarà utile per scacciare le malattie
ma soprattutto sarà di grande sollievo
a chi soffre di insonnia, e di depressione
poi, seguendo lo sfarfallio di alcune lucciole
trova la pianta del tarassaco: è un’erba depurativa.
Si dice che la rugiada della notte del Santo
doni alle erbe virtù ancora più alte
di quelle che già possiedono.
Manuela prima di rientrare a casa
si ferma a guardare il cielo
chiede alla Notte Magica di aiutarla e guidarla
nel suo processo di trasformazione
Il sole sta salendo in alto: è ora di andare.
24 giugno 2018, performance con Emanuela Vecchi,
una delle installazioni dei Teatri Rurali, Festa di San Giovanni alla Selvatica, la Raccolta, il Fuoco, le Erbe, la Musica, le Storie
foto di Massimo Fuligni