La nuova barbarie
il gioco troppo serio dell’odio
del tiro al bersaglio
uccidiamo il diverso, il nero, il dissidente
il clochard, il disabile, il gay.
Durerà? È permanente, l’orrore?
Mi attrezzo di parole magiche
per parlare con il razzista in fila alla Coop
che ci comunica le sue pulsioni di odio
con l’urgenza e il piacere di chi le ha represse da secoli.
Pace e amore. Dichiaro. Anche se sembra inutile.
Ci leghiamo più forte ai fratelli
ai generosi, agli immuni dalla ferocia
agli spiriti elevati sin dalla nascita
come Alice Sophia, come Giulia, come Enrico, come Giovanna, come Renzo,
come Marco, come Patrizia
come le mie sorelle.
Ne conosco parecchi.
Una cordata di luce.
Un muro di bontà.
Le armi che servono.