Un’intervista di Giusy Capone che condivido sul mio blog. Una bella opportunità per approfondire i temi centrali della mia raccolta di racconti “Il Pianeta delle Occasioni Perdute”, Musicaos, 2021
Leggere le sue pagine produce un effetto straniante tale per cui pare di essere uno spettatore della vicenda. Linguaggio e descrizioni deviano, soventemente, dal canone del romanzo di fantascienza e da aspirazioni di divulgazione scientifica. In che misura, invece, il suo romanzo recupera il sense of wonder tipico della fantascienza classica?
La mia raccolta di racconti è stata definita “romanzo diffuso”, credo lei alluda a questo concetto parlando di romanzo. Ogni racconto segue le vicende di uno o più personaggi, ma l’ambientazione generale delle storie è la stessa, con uno sfasamento temporale minimo. In effetti il mio testo potrebbe appartenere al new weird, per un disallineamento con molti dei cliché della fantascienza tradizionale, per i contenuti allegorici di tipo socio-politico e filosofico, ma soprattutto per la presenza di temi misticheggianti e magici. Si collega a un filone diventato, alla fine, ormai “classico” che avvicina il fantasy alla fantascienza. L’esperienza…
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