La tua assenza non racconta storie alle foglie
alla lavanda giovane
ai chicchi di grano
prima dell’alba hanno visto sparire
i tuoi lunghi capelli e la fronte da indiano
parla del tuo giudizio la tazzina del caffè
il taccuino lasciato aperto
il tabacco sparso fra le briciole di pane
lo specchio non riflette la tua fonte
ti chiama la frase spezzata in due
il finale del racconto da fabbricare
al fischio di partenza delle bugie
siamo rimasti soli, senza arte né padre
ma io cado senza farmi male
tuffandomi dal quinto piano
affido tutto al cielo, spariglio le carte dei tarocchi
affido alla luce piena il nécessaire
parto per l’avventura
come fece la mia musa negli anni sessanta
prima di cominciare sul binario d’acciaio
la vita vera.
Dove sei andato?
