La bambina è mia madre
è mio padre.
Una fortezza verde.
La prima e l’ultima della specie.
Maschio e femmina
padrone e schiavo
animale e albero.
La sua lingua è un coltello
la sua voce un giardino mediorientale.
Benedetta sia la bambina
che cammina nel deserto a piedi scalzi
portando una lanterna
è antica come le cave di pietra messapiche
figlia eletta di una megalopoli.
Il suo spirito protegge i popoli della terra.
La sua luce d’astro non sfugge
ai torturatori della Bellezza.
La bambina beve la cicuta
mille volte.
Ogni volta perdona.
Luce
