Le creature erano là. Erano sedute là
con le braccia alzate
le mani vuote
l’ago della bussola continuava a girare
fra le parole scorticate
parole mancate, rimasticate
il cielo era una sciarpa chiusa
uno scontro d’astri
un’apertura alare soffocata dal grido
di uno sconosciuto che passava
l’uomo dagli occhi fucile
l’uomo con gli occhi specchio.
Le porte sbattevano tutte insieme
gli strumenti dell’orchestra non andavano a tempo
finché l’aria cambiò
senza preavviso il mondo si rovesciò
sette colombe avvistate prima del temporale
da due bambini arrivati dalla fine del mondo
volarono rapide sotto le arcate del palazzo di pietra
la porta maestra fu spalancata dal guardiano
odore d’assenzio e d’alba
il mondo si rovesciò
la bussola si trasformò nella rosa
ricordami la canzone che ho smesso d’imparare
ricordami dove passa la strada che devo attraversare
per ritornare.