
Da mille anni cerco la mia tribù
dispersa oltre confine
prediligo le anime che suonano il tamburo
cercando un ritmo irresistibile.
A Natale non faceva mai freddo
gli avventori si sedevano fuori dai ristoranti
con le stufe spente e senza guanti
a parlare per ore di cose da poco
per il piacere di fermarsi uno vicino l’altro.
Forse le parole che passavano
da una bocca all’altra
da una mano che gesticolava
all’altra che scostava i capelli dalla fronte
trascorrendo nell’aria
non contavano nulla
oppure erano così decisive
da guidare il destino del pianeta.
Una parola può mutare la scia di una stella
cambiare la rotta della nave merci, fermare il traffico
una parola sconsiderata, disarmata
allertata
caduta dal petto sgualcita
sbalestrata, delicata
può portarmi fino a te.