Poesiola per ridere

 

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Piangendo è venuta
a chieder conforto una donnina.
Bruttina, ma sorridente. Quasi piacente, via.
Si era fatta di fresco la ceretta
e sgombra dai baffi sembrava quasi graziosa.
Minacciava di togliersi la vita
o di presentarsi a casa dell’Amato
per reclamare quel che le spettava.
Cosa posso fare per aiutarti
le chiesi accorata
ti prego, dea
devi intercedere per me
presso il Poeta.
Chiedigli di dedicarmi una Poesia.
Una poesia. Risposi. Chiedi troppo, cara.
Roba da piani alti. Non posso accontentarti.
Chedigli allora, ti supplico
(e piangeva, piangeva la reietta)
di dedicarmi una sillaba o due.
Una mezza metafora.
Un aggettivo giulivo, un punto e virgola
mi basterebbe per sopravvivere
in questa valle di lacrime.
Ci provo, poveretta. Mi fai pena.
La baciai sulla fronte
(mi arrivava al petto)
e provai a chiedere
al poeta di salvare una vita.
Poeta, devi sforzar la penna
dedica almeno una strofa a questa cinna.
Anche a un cane scodinzolante
si butta un osso, ogni tanto
perché non faccia chiasso.