Non è raro che accada, succede di frequente:
vivere una vita invidiabile
e averne dimenticato il valore.
Apri gli occhi! Un ragazzo dalle ali invisibili ti consegna la sua musica sublime.
Una donna anziana, ancora bella, ti mostra la sua verità amara e ci ride su.
Un’altra ti confida che ti vorrebbe come figlia.
Il paese dove hai messo radici spalanca a tutte le ore i suoi paesaggi:
al centro di una grande piana una torre ricamata come una torta
la grande biblioteca di mattoni rossi, la sua facciata di saggezza
l’immenso pioppo al centro del parco ha l’aria di un custode benevolo.
I casali hanno sentito il vento della storia trascorrere come un sogno
i partigiani si nascondevano sottoterra, le donne portavano il cibo nei cesti, rischiando di perdere la vita.
Donne fiere, forti, non hanno bisogno di discorsi e di parlare di sè
la vita in Emilia è in quello che si fa, si giudicano solo i gesti
le mani sono segnate dal lavoro, i visi sono ieratici, i modi riservati.
L’affetto è dimostrato a strappi, in un attimo di rara luce,
si apre la finestra
si dona la fiducia: un panno bianchissimo, di purezza accecante
appeso ad un balcone.