Tegami, piatti sporchi e lavandini, nell’acquitrino della vita di ripetizione di mille gesti e stupidità;
levarsi al mattino, accensione del riscaldamento autonomo
baci meccanici, vita meccanica,
asciugamani, lavatrice dove finiscono i giri di parole
consumati. Nessuna evoluzione della specie. Amen. Neppure un’ombra di sacro.
Fine. Non c’è ossigeno per l’intelligenza.
La consapevolezza non abita qui, e se ne arrivassero scintille
sarebbero spazzate via dalla ramazza della presunzione
di star vivendo, magari bene, sicuramente attivi e frenetici.
Un sonnellino sul divano per recuperare le forze e riprendere più svelta la corsa
verso l’ignoto, verso l’espletamento della morte in vita.
Nelle piccole case, gemendo, sprofonda qualsiasi luce.
Chi non sta al patto è reietto.